Dopo la vendita di circa metà della quota che aveva in Fineco tornano a farsi vive le voci di un interesse di Unicredit per Commerzbank. E, a sostanziare le indiscrezioni, arrivano anche i nomi degli advisor della banca guidata da Jean Pierre Mustier, che preferisce non commentare le indiscrezioni e i rumors di mercato, per poi, su richiesta della Consob, dover smentire di aver firmato “alcun mandato relativo a possibili operazioni di mercato”.
Secondo quanto riporta Reuters da Londra, la banca italiana avrebbe dato mandato a Lazard e JPMorgan di assisterla nel caso decidesse di presentare un’offerta sull’istituto tedesco dopo che sono saltate le trattative fra quest’ultimo e Deutsche Bank. La settimana scorsa, presentando i risultati, Mustier ha ribadito per l’ennesima volta di vedere difficili fusioni fra banche, soprattutto transfrontaliere e che il gruppo è impegnato a portare a termine gli obiettivi del proprio piano, Trasform 2019, che è su base organica, mentre prepara la nuova strategia, che sarà svelata a dicembre.
Al tempo stesso analisti e investitori continuano a interrogarsi su quelli che potrebbero essere gli obiettivi del gruppo, che, oltre alla vendita del 17% di Fineco, ha annunciato una serie di misure, fra cui la riduzione del portafoglio di titoli governativi italiani e un’evoluzione dell’organizzazione del gruppo per aumentare le opzioni e la flessibilità, specialmente sul fronte del costo del funding.
I dubbi dei mercati
Di sicuro i mercati non mostrano di gradire l’incertezza da questo punto di vista: se diverse analisi hanno sottolineato come un’operazione fra Unicredit, che in Germania è presente con la controllata Hvb, e Commerzbank abbia potenzialmente più senso di una fra quest’ultima e Deutsche Bank, al tempo stesso ogni volta che si diffonde la voce di questo interesse il titolo in Borsa soffre. Ad inizio aprile, quando si era diffusa l’indiscrezione, aveva lasciato sul terreno lo 0,66% a fronte di un andamento positivo dei bancari, mentre martedì ha perso l’1,69% dopo essere sprofondata a – 3,5% circa in pochi minuti appena si è diffusa la notizia.
Decisamente diverso l’andamento per la banca tedesca, che è immediatamente scattata al rialzo. Fra i due gruppi infatti è quello italiano ad avere una redditività maggiore e fra gli analisti in particolar modo desta perplessità l’idea che l’operazione possa essere finanziata in parte con il derivato della vendita della quota di Fineco, la cui marginalità è ancora superiore. Da segnalare infine che fra gli advisor individuati, secondo Reuters, per Lazard ci sarebbe Joerg Asmussen, ex viceministro delle Finanze tedesco, che potrebbe facilitare i rapporti con il governo di Berlino, che in Commerzbank ha una quota del 15% e che di fatto dovra’ dare il proprio placet all’operazione.