Nasce a Eindhoven un nuovo “Bosco Verticale” ma questa volta il progetto dell’abitazione ‘verde’ firmato dall’archistar italiana Stefano Boeri si trasforma in una casa popolare destinata soprattutto alle giovani coppie. Proprio così: dopo gli appartamenti boscosi e dal prezzo stellare di Milano – Porta Nuova, e i progetti di Nanjin, Utrecht, Losanna e Parigi, Boeri è al lavoro per la realizzazione della Trudo Vertical Forest: il primo Bosco Verticale destinato al social housing e dunque rivolto a un’utenza popolare.
“Il grattacielo di Eindhoven è una grande vittoria perché conferma che il modello può essere realizzato anche a costi contenuti e destinato a fasce di reddito più basse”, spiega all’Agi Boeri. Per l’architetto, in particolare, il progetto di Eindhoven è la conferma della “possibilità di unire le grandi sfide del cambiamento climatico con quelle del disagio abitativo”.
La forestazione “non solo estetica ma necessità”
Ad oggi lo studio di Boeri conta una ventina di “Boschi verticali” in tutto il mondo, da San Paolo in Brasile fino alla Cina dove l’archistar sta progettando una vera e propria città-bosco low cost. “Alcuni progetti sono in cantiere, altri sono stati realizzati, altri ancora sono in fase di progettazione”. Ma la vera sfida – che Boeri sta vincendo – è quella di dimostrare che “la forestazione urbana non è solo questione estetica ma è necessaria per combattere il riscaldamento globale e le problematiche ambientali. E può essere realizzata da tutti”. “Il costo di realizzazione del Bosco verticale di Eindoven è di circa 1.200 euro a metro quadro”, ha spiegato l’architetto, precisando che se ciò è oggi possibile è grazie al prototipo di Milano: “La parte più costosa del progetto del Bosco Verticale è stata la fase iniziale: quella della ricerca, dello studio delle soluzioni, delle nuove tecnologie. Tutti investimenti ripagati poi dagli appartamenti di Porta Nuova” il cui costo, in altre parole, comprendeva i costi di ricerca. “Oggi quel prototipo viene migliorato di volta in volta”.
Un bosco a 19 piani
L’edificio è stato fortemente voluto dal committente Sint-Trudo e darà spazio a 125 unità abitative adibite. In tutto, il grattacielo sarà alto 75 metri per 19 piani di appartamenti con affitto calmierato. Le facciate ospiteranno 125 alberi e 5.200 tra arbusti e piante. Lo scopo del “Bosco verticale” è chiaro: “Creare all’interno dell’ambiente metropolitano un habitat verde per lo sviluppo della biodiversità, un vero e proprio ecosistema con oltre 70 specie vegetali differenti in grado di contrastare l’inquinamento atmosferico, grazie alla capacità degli alberi di assorbire oltre 50 tonnellate di anidride carbonica ogni anno”.
Come saranno gli appartamenti
“La Trudo Vertical Forest definisce nuovi standard abitativi. Ogni appartamento avrà una metratura di meno di 50 mq e disporrà di 1 albero, 20 cespugli e più di 4 mq di terrazzo. Tramite l’utilizzo della prefabbricazione, la razionalizzazione di alcune soluzioni tecniche di facciata, e quindi l’ottimizzazione delle risorse, sarà il primo prototipo di Bosco Verticale destinato ad alloggi sociali” dichiara Francesca Cesa Bianchi, Project Director di Stefano Boeri Architetti.
Quanto costeranno
Più piccoli e meno rifiniti degli appartamenti superchic di Porta Nuova, a Milano, gli appartamenti olandesi di Stefano Boeri costeranno molto di meno. Ma quanto esattamente? Il quotidiano 'Il Giorno' ha provato a fare un confronto tra i due, ecco cosa ne è venuto fuori. “Sulle principali piattaforme on-line dell’immobiliare, gli appartamenti che si affacciano sulla sky-line meneghina passano di mano a una media di 17mila euro al metro quadrato. E non si tratta di attici, ma di bilocali da 75 metri su piani intermedi. Il target vip del progetto verde dell’archistar è dimostrato anche dalle spese di condominio: 1.500 euro al mese. Cifra che è quasi il triplo di quello che pagheranno (al massimo) per il solo affitto gli inquini che abiteranno la torre di Eindhoven. Nei Paesi Bassi, infatti, a una casa popolare si ha diritto se si guadagna meno di 38mila euro all’anno (ma il costo della vita è ben più alto rispetto all’Italia) e il canone massimo applicato arriva a 681 euro. A questo rigido standard si dovranno adattare anche le 120 fortunate coppie di sposini che vivranno nei loft progettati dallo studio italiano”.
Intanto Boeri pensa già al prossimo obiettivo: “Un progetto realizzato interamente in legno e destinato al social housing”, perché “è proprio questo il bello dell’archtettura: la possibilità di innovare in continuazione”. E auspica che altri “Boschi verticali” possano sorgere nelle città italiane.