JCPenney è solo l’ultima delle società statunitensi, vittime del Coronavirus, finite in bancarotta. La catena di grandi magazzini, nota soprattutto per la vendita di abbigliamento per la famiglia, cosmetici e gioielli, ha presentato venerdì domanda di fallimento e ha spiegato di aver raggiunto un accordo con alcuni istituti di credito per un finanziamento di sostegno da 450 milioni di dollari da utilizzare mentre si svolge la procedura fallimentare.
Anche la Metro di New York, un tempo popolare servizio di vendita per corrispondenza, e l’iconica Macy’s sono sull’orlo del fallimento.
Nelle scorse settimane Neiman Marcus, la grande catena del lusso, che, schiacciata dal debito, ha licenziato quasi tutti i suoi 14.000 dipendenti, ha fatto ricorso al Chapter 11, ovvero la norma della legge fallimentare statunitense che consente alle imprese che lo utilizzano una ristrutturazione a seguito di un grave dissesto finanziario.
Stessa sorte per J.Crew Group, che controlla anche il marchio Madewell.
Macy’s manda a casa l’intero staff
Macy’s, una delle più antiche catene di distribuzione Usa, fondata nel 1958, ha praticamente mandato a casa l’intero staff, circa 130.000 dipendenti, e ha fatto sapere che sta valutando diverse opzioni per rafforzare il suo capitale. Lo stesso ha fatto il sito per la vendita di moda on line ‘Rent the Runway’.
Gap ha cancellato tutti gli ordini per la stagione autunnale. Sebbene tutti i brand abbiano cercato di orientare il business sulle vendite via web, difficilmente riusciranno a compensare le perdite dei negozi. Sarebbe pronta a ricorrere alla bancarotta anche Nordstorm, la catena di grandi magazzini che ha chiuso molti negozi e sta attuando un piano di ristrutturazione aziendale che prevede anche tagli di posti di lavoro.
In fila per il ‘chapter 11’
Tra le società che si sono già avvalse del Chapter 11 risultano anche : The Schurman Retail Group, Lucky’s Market, Earth Fare, Pier 1 Imports, Art Van Furniture, Modell’s Sporting Goods, FoodFirst Global Restaurants, True Religion Apparel, Apex Parks, CMX Cinemas.
E tremano anche le società americane dello shale con il tonfo storico delle quotazioni del greggio esacerbato dai lockdown per la pandemia. La prima pedina del domino dell’Oil&Gas statunitense a capitolare è stata Whiting Petroleum, che ha portato i libri in tribunale lo scorso 2 aprile.