AGI – Primo sciopero generale dell’esecutivo Draghi, a 8 anni di distanza dall’ultimo unitario, proclamato contro la manovra del governo Letta. E primo sciopero generale con i sindacati divisi dal 2014, quando le organizzazioni guidate allora da Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo chiamarono i lavoratori ad incrociare le braccia contro il jobs act e la legge di stabilità del governo Renzi.
Allora la Cisl di Annamaria Furlan aveva preferito organizzare delle manifestazioni e oggi, difronte alla protesta estrema indetta per domani da Cgil e Uil contro la legge di Bilancio, Luigi Sbarra chiama sabato a piazza santi Apostoli a Roma il popolo della Cisl a manifestare con lo slogan: “La responsabilità scende in piazza”.
La parola d’ordine di Cgil e Uil è invece “Insieme per la giustizia” e le piazze saranno 5: a Roma a Piazza del Popolo con Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri, e quindi a Bari, Cagliari, Milano e Palermo, con iniziative interregionali.
Nell’appello lanciato ai lavoratori, il leader della Cgil ha chiesto di scioperare perché c’è bisogno di “combattere una pandemia salariale e sociale che non ha precedenti”. Per Landini, “la vita e le condizioni delle persone sono nettamente peggiorate e quindi i provvedimenti del Governo devono essere cambiati”.
Nei giorni scorsi il segretario generale ha sottolineato il malcontento esistente nel Paese a cui la manovra non ha saputo dare risposte. Per i sindacati gli 8 miliardi destinati al fisco devono andare tutti ai lavoratori dipendenti e pensionati, a partire dai redditi più bassi. È necessario poi rendere il lavoro meno precario, favorire l’occupazione stabile di giovani e donne soprattutto nel Mezzogiorno. Inoltre, c’è bisogno di una vera riforma delle pensioni che dia una garanzia ai giovani, che riconosca che i lavori non sono tutti uguali perché chi fa lavori gravosi deve poter andare prima in pensione”.
Infine, Cgil e Uil chiedono politiche industriali che creino lavoro vero, di qualità e un decreto per dire basta alle delocalizzazioni. Secondo Bombardieri la manovra non ridistribuisce ricchezza, non riduce le disuguaglianze e non genera uno sviluppo equilibrato e strutturale e un’occupazione stabile. Per questo è giusto scioperare, anche se il governo ha convocato le organizzazioni sindacali lunedi’ 20 sulle pensioni.
Un tavolo previsto ma ritenuto tardivo, dal momento che nessuna misura entrera’ in manovra. I sindacati chiedono all’esecutivo anche un confronto diverso: non vogliono semplicemente essere ascoltati per poi vedere le decisioni prese dalle riunioni della maggioranza, cosi’ come e’ avvenuto per il fisco. Il messaggio che lanciano Cgil e Uil e’ che sulle riforme vogliono partecipare al tavolo e trattare.
La risposta dell’esecutivo
La reazione del governo è stata dapprima di sorpresa e naturalmente di disappunto. Molte le forze politiche che hanno espresso perplessità o un’esplicita critica. Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha detto che lo sciopero “rattrista molto”: “In una legittima diatriba tra sindacato e governo viene penalizzato il mondo del lavoro”.
“Una parte del sindacato ritiene che andare in piazza sia la soluzione, noi riteniamo che la soluzione sia un’altra, ovvero il dialogo” perché “andare in piazza in questo momento dopo quello che ha sofferto il paese dal punto di vista sanitario e economico non e’ la strada corretta”.
La Cisl ha affermato subito che la scelta dello sciopero era sbagliata e controproducente, ribadendo poi che “bisogna consolidare l’interlocuzione con il Governo, senza deporre gli strumenti dell’iniziativa sindacale ma nella consapevolezza che in questa delicata fase della storia nazionale serve coesione, responsabilita’ e partecipazione sociale”.
Secondo il sindacato di via Po, “gli avanzamenti conquistati in questo mese dall’azione sindacale nella Legge di bilancio sono rilevanti e positivi, integrando molte delle nostre rivendicazioni su ammortizzatori sociali, abbassamento delle tasse su lavoratori e pensionati, sanita’ e contratti pubblici, non autosufficienza, politiche sociali, fondo caro bollette”.
Passi “fondamentali”, come pure gli impegni del Governo ad aprire il confronto su pensioni e riforma del sistema fiscale. Sbarra ha invitato ieri Cgil e Uil a ripensarci, non compromettendo il clima di unità costruito in questi mesi. Tanto Landini che Bombardieri hanno precisato che lo sciopero non è contro il sindacato di via Po, pur facendo notare che la piattaforma su cui si basa la protesta è unitaria. Dopo il 16 – hanno detto – il cammino potrà tornare comune.
Come funzionerà lo sciopero
Non ci saranno solo i lavoratori dipendenti pubblici e privati, ma anche gli studenti di Udu-Unione degli universitari e Rete degli studenti medi nonché i pensionati di Spi-Cgil e Uilp. I lavoratori della scuola invece non parteciperanno perché hanno già scioperato il 10 dicembre.
Dallo sciopero sono poi esonerati i settori dell’igiene ambientale, sportelleria postale e sanita’ pubblica e privata comprese le Rsa. Per quanto riguarda i trasporti, nel comparto ferroviario lo stop per il personale viaggiante ed addetto alla circolazione dei treni (ad esclusione di Trenord e delle imprese ferroviarie merci), si tiene dalle 0:01 alle 21, nel rispetto delle fasce di garanzia dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 e dei treni garantiti per la media lunga percorrenza.
Nel trasporto aereo il personale sciopererà per un’intera prestazione lavorativa dalle 0.01 alle 24, nel rispetto delle fasce di garanzia dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21.
Nel trasporto pubblico locale, nel rispetto delle fasce di garanzia, lo sciopero interessa bus, tram, metropolitane e ferrovie concesse, nelle principali citta’ italiane (ad esclusione di Venezia e Bari), secondo le seguenti modalità: a Milano dalle 8:45 alle 15 e dalle ore 18 a termine del servizio; a Roma dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio; a Torino dalle 8 alle 14.30 e dalle 17.30 a fine servizio; a Genova dalle 9 alle 17.30 e dalle 20.30 a fine servizio; a Bologna dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio; a Firenze dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio, a Napoli dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio.
Nel settore marittimo si fermerà il personale di traghetti e navi, ad eccezione delle linee essenziali di collegamento con le isole maggiori e minori, mentre per un intero turno di lavoro sciopera il personale amministrativo. Nelle autostrade si ferma tutto il personale, a partire da quello dei caselli, dagli addetti alla manutenzione e alla viabilita’ per un intero turno di lavoro.
Verranno garantiti i servizi minimi funzionali ad assicurare la sicurezza della circolazione stradale. Stop di un intero turno di lavoro ore nel trasporto merci per gli autotrasportatori, gli addetti alla logistica, i corrieri espressi, gli addetti delle cooperative di facchinaggio, il personale delle agenzie marittime ed i rider.
Per un intero turno di lavoro lo sciopero degli addetti dell’Anas (verranno garantiti i servizi minimi funzionali ad assicurare la sicurezza della circolazione stradale), dell’autonoleggio, delle autoscuole, dei trasporti funebri e degli impianti a fune. Nei porti infine e’ programmato uno sciopero di tutto il personale di 24 ore per il 17 dicembre
È il giorno dello sciopero di Cgil e Uil. I leader in piazza a Roma