AGI – Che le app possano causare dei rischi per la sicurezza informatica “è cosa ormai certa ma occorre fare dei distinguo”. Il presidente della Federazione Lavoratori Pubblici Marco Carlomagno ritiene che non sia sufficiente “limitarsi a proibire” l’utilizzo di TikTok sui cellulari e dopo l’intenzione espressa dal ministro della Pa Paolo Zangrillo di vietare TikTok ai dipendenti pubblici, invita l’esecutivo a “spiegare come fare per evitare i pericoli di furto dei dati“.
“Occorre spiegare se questo divieto è limitato agli smartphone, pc e tablet aziendali e in questo caso ritengo che sia giusto e doveroso o se viene esteso anche ai dispositivi personali. In questo caso, credo proprio che sia di difficile razionalizzazione”, spiega all’AGI aggiungendo che l’importante sia “spiegare perché e in che modo il pericolo della vulnerabilità dei dati sia da evitare altrimenti – aggiunge – si corre il rischio di alimentare il fascino del proibito. Così navigare su TikTok ad esempio diventerà ancora più attrattivo”.
Secondo Carlomagno, la cosa fondamentale è la “protezione dei dati“. E invece “molto spesso, come abbiamo già evidenziato, i dipendenti vengono dotati di dispositivi non ben configurati, e ovviamente se non sono adeguatamente protetti si mette a rischio l’attività di servizio”. Quindi in sostanza, occorre “configurarli bene, e soprattutto informare i dipendenti dei rischi e dei modi per evitare questi pericoli”. Sicuramente, prosegue, “non è solo un problema di Tik Tok ma ci sono molte altre app che possono diventare il cavallo di Troia dei nostri dati sensibili”.
Ma quello che è importante, “è informare adeguatamente chi utilizza dispositivi aziendali di tali rischi, ma anche informare tutta la popolazione dei reali pericoli”.