Intesa raggiunta sul rapporto deficit-Pil al 2,4%. "Accordo raggiunto con tutto il governo sul 2.4%. Siamo soddisfatti, è la manovra del cambiamento" si legge in una nota congiunta di Matteo Salvini e Luigi Di Maio al termine del vertice a palazzo Chigi.
"L'accordo è anche con il ministro dell'Economia, Giovanni Tria", ha aggiunto Salvini, rispondendo all'Agi che gli chiedeva conferma del via libera del Tesoro. "Ci ho sempre creduto, l'Italia merita lavoro, coraggio, fiducia e speranza", ha proseguito il ministro dell'Interno. "Ragazzi oggi è un giorno storico! Oggi è cambiata l'Italia!" scrive sul suo profilo Facebook il vicepremier Luigi Di Maio.
"Abbiamo portato a casa la Manovra del Popolo che per la prima volta nella storia di questo Paese cancella la povertà grazie al Reddito di Cittadinanza, per il quale ci sono 10 miliardi, e rilancia il mercato del lavoro anche attraverso la riforma dei centri per l'impiego" scrive ancora Di Maio. "Per la prima volta lo Stato è dalla parte dei cittadini. Per la prima volta non toglie, ma dà. Gli ultimi sono finalmente al primo posto perché abbiamo sacrificato i privilegi e gli interessi dei potenti. Sono felice. Insieme abbiamo dimostrato che cambiare il Paese si può e che i soldi ci sono".
"Vi garantisco che abbiamo lavorato con serietà e impegno per realizzare una manovra economica meditata, ragionevole e coraggiosa. E' un intervento che migliorerà le condizioni di vita dei cittadini e assicurerà al nostro Paese una più robusta crescita economica e un più significativo sviluppo sociale" ha scritto su Facebook il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
"Nella nota di aggiornamento al Def abbiamo previsto un rapporto deficit/Pil al 2,4%. Abbiamo un rigoroso accordo politico che ci impegna a mantenere intatto questo rapporto non solo per il 2019 ma anche per il biennio successivo" spiega Conte al termine del Consiglio dei Ministri. Conte annuncia inoltre che "introdurremo meccanismi di controllo della spesa che impediscano il superamento di questa soglia. Siamo fiduciosi che in virtù dell'imponente piano di investimenti deliberato, questi meccanismi di controllo non saranno mai attivati. Abbiamo preferito, tuttavia, prevederli anche al fine di garantire la massima serietà del lavoro sin qui fatto".
L'avvertimento di Bruxelles
Intanto da Bruxelles arriva un avvertimento all'Italia. La legge di bilancio rischia la bocciatura da parte della Commissione europea se il deficit nominale dovesse superare la soglia del 2%. La decisione sarà presa dal collegio dei commissari nella seconda metà di ottobre, dopo la presentazione formale del progetto di Legge di bilancio, ma i tecnici dell'esecutivo comunitario inizieranno sin da subito a analizzare i dati contenuti nella nota di aggiornamento del Def.
Come si è arrivati all'accordo
Ma alla fine Tria ha dovuto cedere all'assedio di M5s e Lega. Nel vertice politico, al quale il ministro Tria non aveva partecipato, è stato trovato un accordo tra i due soci di maggioranza sul livello del rapporto deficit-Pil.
L'intesa tra i pentastellati e il Carroccio è stata quindi sottoposta al titolare dell'Economia che finora aveva mantenuto una linea prudente trincerandosi sul tetto dell'indebitamento netto all'1,6 per cento pur lasciando una porta aperta per far salire l'asticella fino al 2,1%.