Il porto di Tangeri cresce e sfida i grandi del mondo. A inaugurare l’espansione che lo porta a essere il primo porto del Mediterraneo, dell’Africa e tra i primi venti a scala globale, è stato il principe ereditario Moulay Hassan in rappresentanza del re Mohammed VI . Tanger Med, che rappresenta la porta principale del continente, sorpassando Port Said in Egitto e Durban in Sudafrica, è ora in grado di accogliere nove milioni di container, triplicando i tre milioni finora gestiti.
L’investimento totale, avviato ormai dodici anni fa, ammonta a oltre 8 miliardi di euro, di cui 4,87 miliardi di privati. Nei primati di Tanger Med – snocciolati dal presidente del Gruppo, Fouad Brini – ci sono quello di essere la “prima piattaforma di import-export del Paese con flussi di merci per un totale di 30 miliardi di euro” e il “primo eco-porto dell’Africa”.
La maestosa struttura offre la base a 912 aziende nei settori industriale, logistico e dei servizi creando oltre 75 mila posti di lavoro. “La dinamica del Nord del Marocco, territorio di opportunità, conoscerà una nuova accelerazione grazie al nuovo progetto ambizioso della Città Mohammed 6 Tanger Tech, che si svilupperà in perfetta sinergia con i progetti portuali e logistici di Tanger Med”. Sul tavolo c’è un ulteriore piano di investimenti per oltre 800 milioni di euro per accompagnare la crescita dell’export marocchino, dell’industria e dell’agricoltura.
L’infrastruttura – evidenziano da Rabat – consolida l’ancoraggio del Regno del Marocco nell’area euro-mediterranea e nella regione magrebina e araba, rafforzando la sua vocazione di polo di scambio tra Europa e Africa, tra Mediterraneo e Atlantico e, allo stesso tempo, rafforza il suo ruolo centrale come partner attivo nel commercio internazionale e ben integrato con l’economia globale.
Tanger Med è riuscito a collegare il Marocco a 77 Paesi e 186 porti, contribuendo così ad affermare il Regno sulla scena marittima internazionale e a portarlo dall’83esimo al 17esimo posto nella classifica della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (Unctad).
Con l’ampliamento inaugurato venerdì, l’investimento pubblico è stato di 1,3 miliardi di euro per 4,6 chilometri di banchine e 2,8 chilometri di moli, il terminal separato dall’Europa da una striscia di mare di 14 chilometri ha una capacità di gestione del transito di 7 milioni di passeggeri, 700 mila tir e oltre un milione di veicoli l’anno.
A confermare la strategicità dell’opera è l’importante investimento voluto dal gigante dei traporti marittimi Moller-Maersk che gestirà, con una concessione trentennale un terminale nella nuova area inaugurata. Il Vice presidente e Ceo di Apm Terminals, Morten Engelstoft, ha confermato la fiducia nel progetto attraverso un impegno del gruppo danese per l’investimento di quasi 900 milioni di euro nel nuovo porto, trasformandolo in uno dei più strategici a livello mondiale per Maersk. Tra gli operatori che hanno scelto il porto di Tangeri come base, oltre a Renault e Nissan, vi sono anche altre grandi aziende come Bosch, Adidas e Decathlon e i big della logistica, guidati da Dhl.