Slittato l’incontro per Alitalia. Ma il tempo ormai stringe

Slittato a data da destinarsi l’incontro informale tra commissari straordinari di Alitalia e sindacati che si sarebbe dovuto tenere nel pomeriggio di ieri a Fiumicino. Il vertice doveva essere l’occasione per fare il punto sul piano industriale della cordata costituita da Fs, Atlantia, Delta e Mef ed era stato convocato, subito dopo la pausa estiva, visto l’avvicinarsi di importanti scadenze.

Ufficialmente, il motivo del rinvio dell’incontro è per sopraggiunti impegni dei commissari, ma secondo i sindacati a pesare è “la situazione politica fluida che c’è in questo momento”, spiega all’AGI il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi. Dello stesso avviso il segretario nazionale Filt Cgil, Fabrizio Cuscito: “È evidente che c’è bisogno di capire come sarà composto il governo e se proseguirà in linea con le precedenti indicazioni. Sicuramente i commissari adesso non hanno delle risposte da darci in quanto non possono avere una visibilità del quadro completa”.

È chiaro, prosegue il sindacalista, che la nomina dei commissari “dipende dai ministeri”, e la nuova azienda che deve nascere avrà un parte pubblica e per quanto riguarda la percentuale che spetta allo Stato “è importante l’indirizzo che il governo politico darà”.

Secondo il segretario generale della Fit Cisl, Salvatore Pellecchia: “È opportuno che l’incontro venga riprogrammato rapidamente; il tempo che scorre non è neutro ai fini della risoluzione vertenza Alitalia, tutti sanno che c’è una perdita strutturale e che i commissari non vi possono far fronte, occorrono azioni industriali”.

Per il presidente dell’Anpac, Antonio Divietri, a essere centrale, più che la crisi di governo, è “la questione degli accordi commerciali” e il “ruolo ancillare al quale sarebbe condannata Alitalia” rispetto alla compagnia statunitense Delta. Come spiega all’AGI, “non c’entra la crisi, oltretutto dovevamo incontrarci perché dovevano darci notizie sullo stato di avanzamento lavori sugli accordi, e questo è qualcosa che prescinde la crisi di governo che, di certo, può aggravare la situazione di Alitalia, ma non è che non fa andare avanti le discussione”.

Sul negoziato con Delta non vi è alcuna notizia ufficiale. “A noi serve sapere come stanno andando le trattative tra i partner del consorzio che dovrà rilevare la compagnia aerea e se tra loro ci sarà l’accordo per estendere le rotte intercontinentali” che sono uno dei nodi chiave per il rilancio di Alitalia, spiega Tarlazzi. “Serve capire – prosegue – se ci saranno investimenti per aumentare la flotta a lungo raggio senza la quale è difficile affrontare la questione della cassa integrazione”.

La situazione politica potrebbe avere come conseguenza un ritardo della presentazione dell’offerta vincolante per rilevare la compagnia, fissata per il 15 settembre. “Il rischio che possa esserci uno slittamento c’è, dipende dai tempi tecnici della presa in carica dei nuovi ministri”, spiega Cuscito che aggiunge: “La scadenza di metà mese è stata fissata dal Mise, adesso non so se il ministro sarà lo stesso e, in caso dovesse cambiare, nel momento in cui entrerà in carica quello nuovo qualche variazione ci potrebbe essere”.

Anche secondo il leader della Uiltrasporti “ci sarà una proroga per la presentazione dell’offerta vincolante, i lavori sono ancora abbastanza indietro per rientrare nei tempi. Uno slittamento non mi stupirebbe, vista la difficoltà politica”.

Restano inoltre da sciogliere altri nodi, uno su tutti quello degli esuberi che potrebbero arrivare a 2.800. Sul tavolo anche un possibile taglio alla flotta, la rinegoziazione dell’alleanza transatlantica, la governance. Il 23 settembre scade invece la Cassa integrazione che riguarda complessivamente circa 1.010 dipendenti: 90 piloti, 70 unità del personale di cabina e 850 di terra.

Per l’Anpac, “si deve trovare una sintesi prima del 23 settembre, arrivare a quel giorno come data ultima è dannatamente tardi. Si deve trovare prima una soluzione nel bene o nel male. Non a caso per il 6 settembre abbiamo indetto uno sciopero di 24 ore su questi temi perché in assenza di chiarezza rispetto al futuro vogliamo far sentire forte la nostra protesta”. Per il 6 del mese, è in programma lo sciopero proclamato dai sindacati Anpac, Anpav e Anp inizialmente previsto per il 26 agosto e poi differito per l’invito del Garante degli scioperi e del ministero dei Trasporti. 

Agi