Bruxelles – "La ripresa in Italia accelererà" dallo 0,7% quest'anno allo 0,9% nel 2017, fino all'1% nel 2018, "ma resta modesta a causa di limitazioni di natura finanziaria e dell'incertezza. Tutto ciò ostacola una ripresa più forte". Lo ha detto il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, presentando le previsioni d'autunno.
Previsioni che dicono che il Pil italiano crescerà dello 0,7% quest'anno, dello 0,9% nel 2017 e dell'1% nel 2018.
Il rapporto fra deficit e Pil sarà pari al 2,4% quest'anno e l'anno prossimo e salirà al 2,5% nel 2018.
Per una stabilizzazione del debito pubblico italiano occorrerà attendere il 2018: secondo la Commissione europea, il rapporto fra debito e Pil sarà pari al 133% quest'anno, per salire l'anno prossimo al 133,1% e rimanere tale anche nel 2018.
Il recupero dei prezzi del settore energetico fara salire il tasso di inflazione in Italia nei prossimi anni: nel 2016, i prezzi al consumo sono rimasti stabili, ma saliranno dell'1,2% l'anno prossimo e dell'1,4% nel 2018.
MOSCOVICI, IL DIALOGO CONTINUA
Il dialogo tra commissione europea e Italia "prosegue in modo positivo e costruttivo" in vista del parere sulla manovra che sarà ufficializzato da Bruxelles la settimana prossima: "Abbiate ancora un po' di pazienza", ha spiegato Moscovici, rispondendo a una domanda sulla manovra di bilancio italiana. "Capiamo le difficoltà economiche e sociali dell'Italia", ha detto il commissario durante la conferenza stampa per la presentazione delle previsioni economiche di autunno, e per questo la commissione "ha accompagnato le riforme" concedendo flessibilità di bilancio nel 2016. Ora, ha proseguito l'ex ministro delle Finanze francese, "dobbiamo tener conto in modo giusto e proporzionato delle spese per i migranti e delle calamità naturali", come accade per tutti gli altri Paesi europei.
Moscovici ha ricordato che "ci sono stati molti incontri" con il ministro dell'Economia italiano, Pier Carlo Padoan. "Siamo al sesto bilaterale e non penso sarà l'ultimo", ha sottolineato. Per osservare anche che "il rifiuto del bilancio, o la richiesta di una sua ristesura, dipende da circostanze eccezionali che qui non ci sono. Siamo al 2,4% di deficit rispetto al Pil e il saldo strutturale si degraderà dello 0,5%. Il debito pubblico salirà al 133,1% nel 2017, ma la buona notizia è che si stabilizzerà", ha concluso.