Oggi assemblee contemporanee di tutte le agenzie di stampa italiane fermeranno per qualche ora il flusso dei notiziari, per sottolineare la massima preoccupazione per l'annuncio del Governo dell'assegnazione dei fondi per i servizi delle agenzie di stampa tramite bando di gara europeo, suddiviso per lotti. Si tratta di una tipologia di bando che non ha precedenti in Europa, che non assicura alcuna reciprocità, e apre di fatto il mercato italiano alle agenzie straniere senza che questo sia consentito negli altri Paesi. Esiste il rischio di ulteriori ricorsi e diverse e pesanti ricadute sul piano fiscale e organizzativo di tutte le agenzie, in un contesto di crisi già pesante. Per di più sulla scorta di un parere dell'Anac (delibera 853 del luglio 2016) in base al quale l'autorità ha chiarito che la gara è solo un'ipotesi non vincolante. Nelle scorse settimane si sono tenuti diversi incontri con la Fnsi e i cdr delle altre agenzie. Anche nell'ultimo incontro, non e' emerso alcun elemento concreto che possa avvalorare le rassicurazioni fatte filtrare da Palazzo Chigi sul fatto che la gara europea sia uno strumento che, oltre a regolare un regime di concorrenza, garantirebbe anche il pluralismo dell'informazione e la difesa dei livelli occupazionali. La gara mette a rischio centinaia di posti di lavoro. Il Cdr dell'Agi confida nell'interlocuzione avviata dal segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, con il governo, chiede che la gara europea vada fermata e che, come sottolineato dal presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, si vari una legge di sistema.