(AGI) – Roma, 13 feb. – L’Italia presenta i suoi salumi in Giappone. Difatti l’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani – Consorzio che si occupa di promuovere i salumi italiani in Italia e nel mondo – sara’ a Tokyo dal 13 al 16 febbraio per partecipare a SalumiAmo DOP, il programma di promozione che vede coinvolte anche alcune aziende aderenti all’Istituto: Alcar Uno; Az. Agricola Savigni; Cesare Fiorucci; Fumagalli Industria Alimentari; Levoni; Terre Ducali (Prosciuttificio San Michele); Raspini; Lenti (Rugger); Salumificio San Carlo; Salumificio F.lli Beretta; Salumificio San Vincenzo; Villani; Salumificio Vitali. Si tratta della seconda annualita’ di questo programma realizzato con il contributo dell’Unione europea e dello Stato Italiano e con la collaborazione dell’agenzia ICE – agenzia per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, sede di Tokyo. Tante le attivita’ che si svolgeranno a Tokyo e che metteranno in contatto gli operatori del settore giapponese con le aziende partecipanti. Importatori, distributori, ristoratori, foodies, potranno testare i salumi made in Italy, capirne le qualita’ e le caratteristiche, per imparare anche a diffidare dalle imitazioni.
In questo viaggio lo scambio culturale sara’ assolutamente reciproco.
Secondo i dati ASSICA (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi aderente a Confindustria) le esportazioni di salumi italiani nei primi nove mesi del 2016 in Giappone, hanno registrato una crescita a due cifre: +21,4% in quantita’ con 2.974 tonnellate e +15,7% in valore per un totale di oltre 29 milioni di euro. Il Giappone si conferma, dunque, uno dei principali Paesi di riferimento per le esportazioni italiane.
Per quanto riguarda la composizione della domanda giapponese, il 44, 04% dei salumi italiani che arrivano in Giappone e’ rappresentato dal prodotto di punta della salumeria italiana: il Prosciutto Crudo stagionato, seguono Pancette stagionate (28,97%), Salami stagionati (12,90%), Mortadella e wurstel (9,38%) e Prosciutto cotto (2,98%).”Per IVSI questa e’ la terza campagna in Giappone. La prima e’ stata realizzata nel 2000-2003, subito dopo – spiega il Presidente Francesco Pizzagall – l’apertura del mercato nipponico ai salumi italiani (avvenuta nel febbraio 1999), mentre la seconda e’ stata svolta nel 2008-2010. A distanza di 17 anni da quella prima volta posso affermare che ogni volta l’accoglienza e’ piu’ che positiva, direi che ormai siamo di casa e che c’e’ una maggior consapevolezza del prodotto e delle sue caratteristiche. La conferma e’ di ritrovare immutato il desiderio del popolo giapponese di guardare all’Italia come ad un modello unico per stile di vita, anche e soprattutto in ambito alimentare”.(AGI)
Bru