Amazon ha violato le quote di lavoratori somministrati che poteva utilizzare sulla base del contratto collettivo e dovrò quindi assumere 1.300 lavoratori interinali nel suo centro logistico di Castel San Giovanni, nel piacentino. Lo ha stabilito l'Ispettorato nazionale del lavoro, al termine dell'accertamento avviato nei confronti della società. I magazzinieri potranno essere assunti a tempo indeterminato sin dal primo giorno del loro incarico. A costoro si allargheranno dunque le tutele garantite il mese scorso ai dipendenti stabilizzati, un accordo definito "storico" dai sindacati e che arrivò dopo una battaglia durissima. Il centro era stato teatro lo scorso anno di vigorose proteste sindacali per chiedere un salario e – soprattutto – condizioni di lavoro più dignitose. Propri in quei giorni di scioperi, che interessarono il 'Black Friday', scattarono gli accertamenti. E le autorità furono costrette a una riflessione sulle sfide che i mutamenti tecnologici pongono ai diritti dei lavoratori, controllati in modo sempre più capillare e gestiti dall'efficienza inumana degli algoritmi.
#Amazon Accertata lesione dei diritti denunciata da sindacato e lavoratori
Dopo l’importante accordo a Piacenza continuiamo a batterci per far rispettare i diritti e estenderli ai nuovi lavori
Subito l’incontro con l’azienda per regolarizzare la posizione dei lavoratori pic.twitter.com/vKIyOr15Jl— CGIL Nazionale (@cgilnazionale) 8 giugno 2018
"Si è concluso, con notificazione del verbale di contestazione del 30 maggio u.s., l'accertamento iniziato nei confronti della ditta Amazon Italia Logistica lo scorso 7 dicembre – si legge nella nota dell'Ispettorato – È stato contestato all'azienda di aver utilizzato, nel periodo da luglio a dicembre 2017, i lavoratori somministrati oltre i limiti quantitativi individuati dal contratto collettivo applicato". L'Ispettorato evidenzia che "l'impresa, a fronte di un limite mensile di 444 contratti di somministrazione attivabili, nel periodo suindicato, ha invece sensibilmente superato tale limite, utilizzando in eccesso un totale di 1.308 contratti per lavoratori somministrati".
L'iniziativa ispettiva "potrà consentire la stabilizzazione degli oltre 1.300 lavoratori interinali utilizzati oltre i limiti, i quali pertanto potranno richiedere di essere assunti, a tempo indeterminato, e a far data dal primo giorno di utilizzo, direttamente dalla società Amazon". L'Ispettorato precisa infine che "in esito ad altri profili oggetto di accertamento non sono invece emerse irregolarità, né sono state accertate violazione in tema di controllo a distanza dei lavoratori".
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Barbagallo: “La decisione su #Amazon è una vittoria dell’impegno dei lavoratori e del Sindacato e conferma la nostra linea. Anche nell’era 4.0, il mondo del lavoro unito vince”.
— Uil Nazionale (@UILofficial) 8 giugno 2018
La Filcams: "Confermate le nostre denunce"
"Le risultanze della visita dell'Ispettorato nazionale del lavoro hanno confermato ciò che come Filcams Cgil abbiamo rilevato e denunciato più volte: l'iper-utilizzo del lavoro interinale, sottolinea il segretario generale della Filcams Cgil di Piacenza, Fiorenzo Molinari. "Finalmente, grazie alle denunce del sindacato e dei lavoratori coinvolti, l'Ispettorato del lavoro ha accertato la grave lesione dei diritti per 1300 dipendenti di Amazon", afferma la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti, "dopo l'importante accordo di Piacenza, continueremo a batterci per far rispettare i diritti e estenderli ai nuovi lavori".