AGI – Le rappresentanze dei gestiori delle stazioni di servizio sono state convocati nuovamente al Mimit alle 15.
“Aspetto che il governo possa convocarci per esporci quella proposta di emendamento che intendano portare avanti. Se nel pomeriggio se ci fosse una apertura da parte del governo siamo disponibili a ridurre di 24 ore la protesta a fronte di un impegno da parte loro di renderci partecipi di un problema che riguarda la nostra categoria”. Lo ha detto Bruno Bearzi, presidente Figisc-Confcommercio, durante la riunione di coordinamento con le altre sigle di categoria. “Non eravamo eroi durante il lockdown più duro come non siamo speculatori ora, chiediamo misura in queste uscite estemporanee”, ha aggiunto chiedendo ” “rispetto al governo, siamo molto collaborativi e lo saremo fino all’ultimo”, ha rimarcato.
Lo sciopero
“Abbiamo una adesione intorno all’80-90%, al netto delle precettazioni, delle gestioni dirette che significano gli impianti automatizzati delle compagnie quelli senza gestori e di qualche pompa bianca. Quindi il risultato è abbastanza positivo”. Lo riferiscono fonti Faib a margine della riunione di coordinamento con le altre sigle di categoria.
Percentuale simile anche secondo la Figisc che precisa che allo sciopero dei benzinai “ha aderito circa l’85% del 50% che aveva la possibilità di scioperare”.
Il presidente di Faib Confesercenti Giuseppe Sperduto si è poi auspicato che “le polemiche con il governo finiscano qui e si apra già da oggi una fase nuova”. “Oggi per Faib – prosegue il presidente – si chiude la manifestazione di protesta indetta dai benzinai ed inizia un confronto costruttivo con l’esecutivo, grazie al lavoro svolto al ministero delle imprese del made in Italy con il ministro Adolfo Urso e al tavolo di Palazzo Chigi aperto dal Sottosegretario Alfredo Mantovano, che si è preso anche l’impegno di fare ulteriori step per affrontare i temi strutturali, che sono il vero nodo della questione che attiene la rete di distribuzione carburanti italiane”.
La Faib si riunisce stamani con le altre sigle Fegica e Figisc-Anisa Confcommercio (che hanno confermato lo stop di 48 ore) in “una assemblea dei gruppi dirigenti delle organizzazioni di categoria, aperta a deputati e senatori di tutti i gruppi parlamentari”.
“Potrebbe esserci in extremis una ulteriore convocazione del governo e laddove ci venga illustrato perlomeno il testo di questo emendamento questo potrebbe in qualche modo cambiare la prospettiva perchè finora tutto ciò che è arrivato c’è stato calato addosso senza nessuna interlocuzione”. Lo ha detto Bruno Bearzi, presidente Figisc-Confcommercio, a margine della riunione di coordinamento con le altre sigle di categoria. Il cartello con il prezzo medio, secondo Bearzi, “non serve ai consumatori, anzi può fare l’effetto contrario perchè se c’è un prezzo medio, uno che è al di sotto del prezzo medio tenderà ad avvicinarsi al benchmark e di conseguenza il prezzo aumenterebbe”. Inoltre per installare il cartello ci sarà un “costo che verrà inevitabilmente spostato sul prezzo finale e quindi c’è un doppio danno al consumatore senza avere la trasparenza”.
Il governo ci ritenta. Nuova convocazione delle sigle oggi alle 15