AGI – Nel 2020 la pandemia ha causato la perdita di oltre il 31% di fatturato del settore della distribuzione automatica, che ha chiuso l’anno con un fatturato di 1,6 miliardi di euro per un totale di 4,4 miliardi di consumazioni in Italia. Lo rivela uno studio Ipsos per Confida, l’associazione italiana distribuzione automatica. Tra gennaio e agosto 2021 si è assistito a una ripresa (+9,21%) rispetto allo stesso periodo del 2020.
A trainare questa ripresa il caffé (+12,13%) e acqua (+10,88%) che si confermano i prodotti più consumati ai distributori automatici. Tuttavia, il settore è ancora lontano dalla situazione pre-pandemia e, rispetto allo stesso periodo del 2019, registra un -15,17%, rileva la ricerca.
Per il presidente di Confida, Massimo Trapletti, “il settore della distribuzione automatica ha risentito in maniera significativa delle restrizioni. I principali indicatori mostrano che il peggio è passato ma il settore non è ancora tornato ai livelli pre-covid. Attraverso queste quattro proposte, invitiamo il Governo a continuare a dialogare con la filiera per aiutarla a uscire definitivamente dalla crisi economica legata all’epidemia da Covid-19 e a far tornare a crescere un settore che e’ leader a livello internazionale.”
L’Italia, infatti, ha la più ampia rete distributiva alimentare automatica d’Europa con oltre 802 mila vending machine installate, seguito da Francia (626 mila), Germania (611 mila) e Inghilterra (408 mila). Sono più di 3000 le imprese della distribuzione automatica in Italia, con un indotto occupazionale di oltre 30 mila persone.
A questi numeri si devono aggiungere le imprese coinvolte in tutta la filiera, come quella dei produttori alimentari e dei fabbricanti di accessori e di tecnologie per le vending machine.
La pandemia ha fatto crollare il fatturato di macchinette e distributori automatici