L’inverno dell’economia sta arrivando. Il mondo prepara la catapulta del denaro 

L’inverno dell’economa mondiale sta arrivando e i generali preparano la catapulta del denaro.

Lo fa la Germania, dove il ministro delle Finanze, il socialdemocratico Olaf Scholz, si dice pronto a erogare fino a 50 miliardi di euro di stimoli qualora si dovessero registrare ulteriori segnali di rallentamento. La reclama con forza Donald Trump che torna a twittare contro “l’orrenda mancanza di visione di Jerome Powell e della Fed” e chiede un taglio di 100 punti base dei tassi sui Fed Funds accompagnato da un’operazione di quantitative easing. La prepara la Cina che, messa in stallo dalla guerra commerciale e dai disordini di Hong Kong, annuncia una riforma del suo tasso di prestito primario per abbassare i costi di finanziamento per le imprese.

Le Borse incassano e si rinvigoriscono con una sessione fortemente positiva dopo due settimane a tinte rosso cupo. Una nuova ondata di stimoli sembra sul punto di riversarsi sui mercati che reagiscono con un’ondata di acquisti. Il punto è se la sola liquidità basterà a sciogliere i nodi che hanno portato il mondo sull’orlo di un nuovo inverno.

La guerra dei dazi, il rischio di una hard Brexit, le tensioni geopolitiche, la montagna di bond a tassi negativi sono lì a suggerire che i problemi sono strutturali e che spesso soltanto l’esplosione della crisi riesce a portare un nuovo modo di pensare. “I sistemi falliscono ed è in quello spazio che qualcosa di nuovo e di migliore accade”, osserva Steen Jakobsen, capo economista e responsabile dell’investimento alla Saxo Bank, in un’intervista a Dow Jones newswires.

E se in Europa la Bundesbank ammette che l’economia tedesca potrebbe entrare ufficialmente in recessione già alla fine dell’estate, spetta ancora una volta agli Stati Uniti farsi locomotiva del prodotto globale. Per questo l’attesa per l’intervento che Jerome Powell farà venerdì a Jackson Hole cresce di ora in ora. Tra gli investitori si scommette che il presidente della Fed non mancherà di fornire indicazioni sulla futura politica monetaria e di aprire a un nuovo taglio del costo del denaro. Probabilmente di 25 punti base, anche se alcuni sperano in un maggior coraggio.

Ma è soprattutto l’analisi che Powell porterà all’attenzione del simposio di esperti riuniti in Wyoming che risulterà decisiva. Se il presidente della Fed si mostrasse eccessivamente ‘colomba’ accrescerebbe i timori sullo stato di salute dell’economia, se invece scegliesse di indossare gli abiti del ‘falco’ potrebbe mandare in tilt i listini. E l’avvitamento di una crisi finanziaria con il rallentamento dell’economia potrebbe avere conseguenze a quel punto davvero imprevedibili.

Agi