Airbnb e la città di Genova hanno siglato un accordo per l’applicazione, la riscossione e il versamento dell'imposta di soggiorno per conto dei 1100 proprietari di case presenti sulla piattaforma di home sharing nel capoluogo ligure. L’intesa, stipulata venerdì, fa di Genova la prima città in Italia e una delle oltre 300 nel mondo in cui Airbnb gestisce in maniera semplificata la riscossione e il versamento delle imposte. Accordi simili, infatti, sono già in vigore da anni, infatti, a Parigi, Lisbona, Amsterdam e in altre 275 amministrazioni, un sistema che ha permesso di raccogliere oltre 240 milioni di dollari. A partire dal prossimo primo agosto, Airbnb procederà automaticamente a riscuotere l’imposta di soggiorno per conto degli host al momento della prenotazione.
“Genova è nota per essere una città con uno sguardo sempre volto al futuro e siamo orgogliosi di continuare il nostro impegno atto a venire incontro ai cittadini, semplificando processi complessi, e ad aiutare le autorità competenti a ricevere quest’importante risorsa finanziaria", ha commentato Chris Lehane, Head of Global Policy and Public Affairs di Airbnb . L'intesa "è il capitolo più recente del nostro rapporto con l’intera Regione Liguria, dove abbiamo supportato 64.000 ospiti in viaggio a Genova, generando un impatto economico nella città di oltre 32,7 milioni di Euro", ha continuato.
“Questo accordo – gli ha fatto eco l'assessore al turismo della città ligure, Carla Sibilla – è il risultato di un lungo lavoro portato avanti dall’Amministrazione civica e permetterà di regolamentare un settore rilevante della ricettività cittadina; basti pensare che la piattaforma Airbnb conta nella sola città di Genova circa 4 mila posti letto. Le risorse che arriveranno saranno utilizzate per la promozione della nostra città, che sempre più afferma la sua forte potenzialità turistica. Genova costituisce oggi un modello positivo per aver individuato, assieme ad Airbnb, un sistema semplificato ed efficace di gestione dell’Imposta di Soggiorno attraverso la piattaforma; questo percorso può rappresentare un indirizzo per la legislazione nazionale e una buona pratica per tante città italiane ed europee, favorendo un sistema di sviluppo turistico sostenibile dal punto di vista sociale ed economico.
Cosa prevede l'accordo nel dettaglio
Ogni ospite che effettuerà una prenotazione dopo il primo agosto troverà una nuova di costo per l'imposta di soggiorno che, nel caso di Genova, equivale a 1 euro al giorno per i primi 8 giorni di pernottamento. Tale importo comprende la tassa di soggiorno imposta dalla città e l’imposta del distretto amministrativo, se applicata. L’imposta si aggiungerà all’importo totale del soggiorno pagato dagli ospiti e sarà trasferita al Comune di Genova direttamente da Airbnb. L’host non dovrà più calcolare quanto dovuto per ogni prenotazione individuale o trasferirla al Comune, relativamente alle prenotazioni effettuate sulla piattaforma.
L'insegnamento di Genova
La tassa di soggiorno, l'alternativa di Airbnb alla "Manovrina"
I numeri di Airbnb a Genova
Il mese scorso, Airbnb ha pubblicato il valore economico del giro d’affari generato dalla sua attività in Italia nel 2016, che ammonta a circa 4,1 miliardi di euro.
I dati regionali sulla comunità genovese raccontano invece che nel 2016: 950 host hanno avuto ospiti in casa. Oggi sono 1.100.
- Ci sono stati 57.000 ospiti in arrivo – un 70% in più rispetto al 2015. Il dato cresce prendendo in esame gli ultimi 12 mesi (da giugno 2016 a giugno 2017), con 64.000 arrivi;
- L’host tipo ha messo a disposizione il proprio spazio per 39 notti – meno di un giorno a settimana – guadagnando 2.700 Euro;
- La grande maggioranza (84%) degli ospiti veniva dall’Europa, e uno su 10 dal Nord America;
- In media, il soggiorno degli ospiti è stato di 3 notti.